Rare recensioni ritrovate
All’interno della sempre corposa bibliografia di e su Manganelli, che continuamente si arricchisce di tasselli importanti, si aggiunge adesso Non sparate sul recensore, un volume che colma una lacuna importante raccogliendo le recensioni di Manganelli dagli anni quaranta fino ai novanta. Il volume riunisce molti scritti apparsi sulle più disparate testate, molti dei quali se non sconosciuti, comunque molto rari. La ricchezza di queste pagine sta anche nella possibilità che offrono al lettore di seguire l’itinerario critico manganelliano.
La sua poetica nei libri degli altri
Scorrendo l’indice dei nomi si incontrano tutti gli autori che resteranno sempre nell’immaginario di Manganelli: per esempio Edgar Allan Poe, George Orwell molto presente, tra le altre cose con alcune belle righe del 1948 sulla Fattoria degli animali (“un libro di grande fertilità interiore, e, insieme, di eccezionale validità estetica”), Giorgio Bassani con il suo Giardino dei Finzi-Contini (“raccontare una storia dal punto di vista della morte, come evento intemporale”) o il Nabokov della Vera vita di Sebastan Knight (“un caso esemplare di ‘letteratura’, nome di privilegiata infamia, che designa atti inutili, anche viziosi, di provocatoria libertà”). Le parole di Manganelli sui libri degli altri, come forse emerge anche da questi esigui campioni, danno notizie importanti sulla sua poetica.
Matteo Moca