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Lesley Barnes nel 2015, ha scritto e illustrato Giulia e il Drago (Gallucci 2016), un libro in cui la piccola Giulia, seccata dal finale della storia che sta leggendo, balza tra le pagine del libro e rende giustizia al Drago, trasformandolo in un artista del toast. Barnes ha immaginato una seconda avventura di Giulia, questa volta vendicatrice di un leone prigioniero in un circo. Ritorna la sua cura per il lettering, il suo amore per gli animali (il Leone in cerca della sua corona), le forme geometriche, il fucsia e il turchese, gli sfondi neri. Ritorna anche il suo gusto molto anglosassone per le soluzioni assurde e spiazzanti: il Leone, ormai libero, diventa macchinista e guida un lunghissimo treno fino alla giungla, indossando fiero un elegante cappello, naturalmente fucsia. La raffinatezza delle immagini non è mai fredda, ma anzi concorre a comunicare un gran senso di libertà, un’allegria senza freni. La protagonista, Giulia, ha qualcosa della Giovanna di Lastrego e Testa e delle molte bambine-eroine che non accettano le ingiustizie e si buttano impavide a combatterle. Barnes riesce a creare un libro figlio del suo amore e della sua consuetudine con la moda e il design, super contemporaneo, e al tempo stesso con qualcosa di antico, di classico, un libro in cui le illustrazioni curatissime non schiacciano la storia ma la esaltano. Non è poco. Dai 3 anni

Sara Marconi