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La lettura come "virtuoso pretesto"

Come riuscire a far leggere gli adolescenti? Come evitare le insidie della rete, che propone loro di tutto: passi, recensioni, quarte di copertina… subdoli alleati per evitare il “tormento” di una lettura vera?

Tanti sono i modi che i docenti italiani sperimentano, anche sulla scorta delle prassi pedagogiche codificate altrove nel mondo. La proposta che mi sembra di maggior successo formativo, negli ultimi anni, è quella di sfidare i ragazzi ad un’operazione di “scomposizione” del testo assegnato in lettura, seguita da un rimontaggio con un linguaggio diverso: non più letterario, ma audio-video.
Così la proposta di lettura finisce con diventare un “virtuoso pretesto” ed offrire lo spunto per una riflessione realmente partecipata sul rapporto tra linguaggio e “reale”, tema centrale di tutto l’universo dell’audiovisivo.
Emerge così, in maniera manifesta, la voglia degli adolescenti di non sottrarsi ad un confronto più serrato e produttivo con i problemi connessi alla rappresentazione del reale: conoscere, selezionare, raccontare. Insomma, trasformati in videomaker, gli adolescenti leggono davvero. Con cura, meticolosità, passione.

Cosa racconta una inquadratura? Quali conseguenze implica la scelta di un punto di vista? Cosa scaturisce dalla giustapposizione di due inquadrature? E quindi, come costruire, e governare, il senso generato dalla successione delle immagini? Che ruolo ha la musica? E la parola? E il silenzio?

Lavorare alla trasposizione audiovisiva di un libro è una messa in pratica delle riflessioni sviluppate in sede di teoria della letteratura e sostiene gli studenti nella comprensione più matura delle scelte linguistiche ed estetiche che sottendono la costruzione di un testo.
Appropriarsi dei codici linguistici degli scrittori contemporanei e trasformarli in immagine  è operazione didattica in cui credo moltissimo: accresce l’autonomia critica di ogni singolo studente e favorisce lo sforzo creativo dell’intero gruppo-classe.

Professoressa Carla de Falco – Napoli