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Basta Bufale

#BastaBufale, decalogo del MIUR da completare insieme ai ragazzi

Le notizie false, quelle non verificate e diffuse attraverso il sentito dire e il passaparola, che ingannano il pubblico e lo distolgono dai fatti accertati, che vengono utilizzate per attirare attenzioni negative verso altri, ci sono sempre state, ma nella società attuale si sono moltiplicate e diffuse senza limiti e censure, grazie soprattutto alla frammentazione e alla rapidissima propagazione dell’informazione sul web e sui social.

Nell’era della comunicazione globale, però, hanno preso il nome di “fake news”, termine che indica una vera e propria falsificazione intenzionale di informazioni o notizie (testo, video o immagini), diffuse attraverso ogni tipo di media, che non nascono da un errore o da un equivoco commessi in buona fede, ma dalla volontà di dire il falso con motivazioni tra le più disparate: satira, burla, propaganda politica, desiderio di provocazione e offesa personale, pubblicità commerciale e profitto.

Quest’ultimo punto sembra essere uno dei principali motivi, visto il guadagno diretto tramite la pubblicità online, perché più visitatori vengono attirati sui siti di fake e nel credere le notizie vere, spinti a condividere con i propri amici sui social network, più visite e condivisioni generano e quindi più guadagnano grazie alle pubblicità che ospitano. Non è importante la portata dei danni e delle paure diffuse: la risposta sarà che le notizie false sono sempre esistite e quindi accettate.

A scuola sempre più spesso noi docenti ci troviamo a dover rispondere a domande da parte dei ragazzi e delle ragazze in merito alla veridicità di situazioni o informazioni che vedono o ascoltano on line. In questo senso, un lavoro interessante da realizzare con loro potrebbe essere quello di partire cercando e ricostruendo “fake news” d’epoca, come quella che ci siamo tramandati per tutto il medioevo e che vedeva l’imperatore Costantino miracolosamente guarito dalla lebbra da Papa Silvestro e che, in segno di gratitudine, si era convertito al cristianesimo e aveva donato un terzo del suo impero alla Chiesa, documento che si rivelò essere un falso, per arrivare a una delle più recenti, che metteva in discussione il luogo di nascita di Barack Obama, un dettaglio non di poco conto per i presidenti degli Stati Uniti, che secondo la costituzione debbono essere nati su suolo nazionale.

Partendo da queste false notizie, noi adulti di riferimento siamo chiamati non ad imporre la nostra verità personale o punto di vista, ma dobbiamo per primi metterci al servizio dei fatti e insegnare ai ragazzi e alle ragazze a farlo, dando loro tutti gli strumenti per verificare se una notizia è vera o falsa e aiutare a loro volta gli altri a non farsi “fregare da chi li vuole ingannare”.

Perché questo fenomeno si può abbattere solo dando alle nuove generazioni gli strumenti per risalire alla fonte delle notizie e distinguere informazioni scorrette da informazioni corrette.

L’aiuto e le indicazioni per compiere questo lavoro nelle scuole e con i propri figli e nipoti, arriva dalla Camera dei Deputati e dal Ministero dell’Istruzione che hanno lanciato una bellissima iniziativa, “Basta Bufale”, un progetto finalizzato a fornire gli strumenti e far sviluppare nelle studentesse e negli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, le competenze per imparare a riconoscere le notizie false, individuarne le fonti e indagare sulla veridicità della stessa.

Perché alla fine, arrivare a scoprire se una notizia è vera o falsa è molto spesso più facile di quanto si pensi: richiede solo qualche minuto del nostro tempo e un po’ di talento nell’usare gli strumenti di Internet in maniera positiva e utile.

Un vero è proprio percorso scolastico voluto dal MIUR, per far diventare i nostri studenti e studentesse dei veri e propri “detective antibufala”, anche attraverso la diffusione di un decalogo #bastabufale, con 8 regole, che fanno riferimento ai comportamenti positivi da adottare per saperle riconoscere e combattere:

  1. Condividi solo le notizie che hai verificato
  2. Usa gli strumenti di internet per verificare le notizie
  3. Chiedi le fonti e le prove
  4. Chiedi aiuto a una persona esperta o a un ente competente
  5. Ricorda che anche internet e i social network sono manipolabili
  6. Riconosci i vari tipi e stili delle notizie false
  7. Hai un potere enorme usalo bene
  8. Dai il buon esempio: non lamentarti del buio ma accendi una luce

Perché 8?
Perché ogni docente e a adulto di riferimento potrà scrivere liberamente le ultime due con l’aiuto dei giovani e delle giovani, partendo dalle proprie esperienze e sensibilità.

Giusy Laganà
Insegnante, scrittrice e Segretario Generale FARE X BENE Onlus