Identikit della parola BULLISMO – le caratteristiche necessarie da comunicare ai giovani per poter riconoscere il fenomeno.
Era quasi la fine dell’anno, quando durante un percorso di prevenzione contro la violenza tra pari in una scuola superiore di Torino, alla richiesta rivolta agli studenti e studentesse di definire cosa fosse un atto di bullismo e quali le caratteristiche che lo delineavano, emersero pensieri frammentari e difformi che, a detta della docente, erano notevolmente influenzati dagli accadimenti del momento e dai commenti riportati dai media.
Nelle ultime settimane erano state pubblicate, infatti, diverse notizie su atti di bullismo da parte di studenti attuate non solo verso i propri compagni ma, secondo quanto riportato dai media e quanto pubblicato on line, anche nei confronti dei docenti. Chi dava la colpa all’incapacità di gestione della classe da parte dei professori, chi affermava che fosse per la mancanza di educazione imposta dai loro genitori… Ma entrare nel loop infinito della ricerca di un colpevole non ha aiutato, e tanto meno aiuta, a risolvere adeguatamente il fenomeno in ascesa, a usare termini appropriati per definirlo, creando, al contrario, confusione nel conoscere e riconoscere.
Cosa è realmente definibile come atto di bullismo: “Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato tra pari o persone considerate dal soggetto che perpetra l’atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi”
Ecco i presupposti indispensabili per riconoscere e definire un’azione violenta come atto di bullismo e far si che altre azioni simili, forse anche più gravi, non rimangano impunite. E ovviamente non è uno scherzo!
Un atto di questo tipo si caratterizza, quindi, per:
Evelina Molinari, psicologa