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Metodologie attive, un filo d’Arianna

L’attuale situazione della scuola italiana sta vivendo un momento di transizione e sullo sfondo ci sono i cosiddetti “nativi digitali”, ossia quei giovani che nati nel nuovo millennio, utilizzano quotidianamente le tecnologie, seppure molto raramente in modo consapevole ed efficace.

A queste nuove generazioni si rimprovera spesso una bassa attitudine al ragionamento astratto e si imputa loro uno scarso mantenimento della concentrazione per più di qualche minuto.

Siamo spesso a chiederci se l’ambiente socioculturale in cui sono inseriti i cosiddetti “nativi digitali” non li spinga, talora quasi inevitabilmente, ad un tipo di ragionamento meno simbolico e più reattivo che rende sempre più necessario inserire metodologie attive per raggiungerli, coinvolgerli e consentire l’esaltazione del loro sapere.

I Metodi Attivi sono basati sulla partecipazione, rappresentano una strategia molto funzionale per interventi finalizzati alla prevenzione a scuola, sostengono apprendimenti significativi, favorendo un aumento della motivazione e facilitando l’integrazione nel gruppo classe.

Le tecniche attive si propongono, infatti, di porre al centro del momento formativo coloro che apprendono, attraverso la loro diretta partecipazione all’azione, ottenendo contemporaneamente un costante feedback rispetto al livello raggiunto.

Le numerose occasioni proposte ci hanno permesso di poter evidenziare, inoltre, come il prediligere queste metodologie abbia favorito il fare emergere le numerose qualità e capacità di alunni e alunne diversamente stigmatizzate dall’utilizzo di sole metodologie didattiche tradizionali.

I Metodi privilegiati dall’ équipe di FARE X BENE Onlus negli incontri con le classi:

  • Interazione tra i pari per accrescere le conoscenze reciproche e sviluppare il senso critico
  • Apprendimento non solo simbolico – percettivo, ma anche percettivo – motorio
  • Mediatori didattici come: esperienza diretta, giochi di simulazione, immagini (foto e video)
  • Compito di realtà: presa in esame di episodi di attualità
  • Simulazione
  • Role play (gioco di ruolo, una tecnica simulativa che richiede ai partecipanti di svolgere, per un tempo limitato, il ruolo di “attori” o di “osservatori” dei contenuti e dei processi che la rappresentazione manifesta)
  • Brainstorming (una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema)
  • Circle time (gli alunni si siedono in cerchio con un coordinatore per vivere un momento di parità, dove tutti riescono a vedersi in faccia e ad esprimere le proprie opinioni ed emozioni liberamente)
  • Produzioni grafico sceniche, come elaborato di un percorso
  • Uso dei dispositivi digitali a scuola, come indicato nel decalogo del piano nazionale digitale del MIUR

“Alla base di questi processi vi è il pensiero di cultura della salute e della sicurezza, da intendere, come sviluppo ed espressione di capacità protettive attraverso un percorso fondato sull’esperienza individuale e collettiva”.

Evelina Molinari
Psicologa