Bande armate di monaci
Questo libro consiste nella raccolta di decine e decine di testimonianze che dimostrerebbero come il cristianesimo, non appena ebbe la possibilità di farlo, abbia perseguito una sistematica distruzione del patrimonio religioso, artistico, scientifico, filosofico e letterario del mondo classico greco-romano.
L’autrice si è sforzata di raccogliere quante più testimonianze possibili che puntino in questa direzione: bande armate di monaci, distruzioni sistematiche di tutto quanto fino a quel momento era stato la gloria dell’impero, non solo in ambito religioso, ma in generale nella vita quotidiana, nei costumi, nell’arte, nella letteratura e in molta della bellezza che quella civiltà era stata in grado di creare .
Un libro di parte ma utile
L’autrice si è chiaramente prefissata uno scopo ben preciso e lo persegue con tenacia, anche grazie al suo linguaggio accattivante, da romanziera: ma lo fa mettendo a frutto una rigorosa preparazione classica e senza far mancare l’appoggio documentario a ciò che racconta. Il suo è un approccio parziale, proprio di chi vuole scrivere un libro a tesi: di questo l’autrice stessa è ben consapevole, e non prova a nasconderlo. Ciò basta a rendere utile il libro, specialmente per lo sforzo che l’autrice ha fatto nel raccogliere tutti gli episodi funzionali al proprio discorso e a collegarli sapientemente l’uno con l’altro. Operazione legittima, a fronte dell’esistenza di molti altri libri che questi dolorosi fatti semplicemente li ignorano, in genere senza curarsi di denunciare il proprio approccio specularmente parziale e altrettanto partigiano. Un libro che aiuta a riportare alla luce aspetti poco noti di un’epoca caratterizzata da fortissime contraddizioni.
Andrea Nicolotti