Questa storia è raccontata da Umberto Bottazzini con precisione, sapienza e piacevole esposizione. Il suo stile invoglia alla lettura perché con la scelta di protagonisti anche non noti ed episodi poco conosciuti sa dipingere con rapide pennellate ambienti, culture e problemi. Bottazzini inizia in medias res, in un momento critico, il 1784, con un curioso concorso dell’Accademia di Berlino per premiare una teoria dell’infinito, che vincerà, scopriremo alla fine, un oscuro svizzero Simon Lhuilier che ne sosteneva la superfluità.