I ritratti più affascinanti contenuti in questo libro sono quelli dedicati a san Francesco e a Lorenzo de’ Medici, esaltato per la sua scaltrezza; con il Tristram Shandy riesce a dire con invidiabile franchezza qualcosa sull’Inghilterra (di allora e magari d’oggi): “un paese inquieto, bizzarro, sregolato, eccentrico”. La parte più commossa e turbata è quella del retablo per Dostoevskji che, a dire di Citati, forse “non era vanitoso, ma solo cosciente del proprio talento, in un ambiente che non lo comprendeva e non lo riconosceva”.