Merulana, nel “palazzo degli ori”, un orrendo delitto – anticipato da un “rubalizio degli ori” del giorno prima, ai danni della vedova Menecacci, anziana ereditiera veneta con più di una fantasia di stupro – chiama il detective don Ciccio Ingravallo, a indagare. La vittima è Liliana Balducci, signora dell’alta borghesia romana. Liliana, vittima prim’ancora che di un coltellaccio diabolico di un disturbo narcisistico (...); il suo cadavere viene ritrovato sgozzato, cruentemente raffigurato come un Rembrandt, prima di Bacon, come un tocco di carne da farne scempio, in una scena di un lirismo melodrammatico assoluto, ineguagliato.